giovedì 15 aprile 2010

I tristismi

"Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia"

Ecco, questo sarà il mio futuro metro di giudizio.
Voglio coraggio, altruismo e fantasia.
Non mi interessano i pali al '95 o altro, il pareggio dignitoso, la sconfitta di un soffio, la vittoria sudata o il tonfo pesante.
Voglio una squadra che giochi bene prima di tutto, che sappia riportare i tifosi allo stadio, che sappia divertirsi e divertire, che sia fatta da pochi egoismi ma da tanti pronti al sacrificio.

Una squadra che vince perchè non si rinchiude più continuamente negli spogliatoi, perchè smette di parlare solo di organizzazione, moduli, tattiche, analisi e strategie; perchè quando scende in campo sa di avere le carte per vincere e allora ha la famosa "mentalità vincente"; una squadra che vince segnando sempre un goal in più degli avversari, all'attacco, e pazienza se ne prende qualcuno o se qualche volta perde. Una squadra in cui il CT non è messo continuamente in discussione.
Una squadra modello Selecao.

L'ha detto anche Matteo Renzi ieri sera a Tetris su La7. Basta con i tristismi, con quelli che dicono: "io l'avevo detto", quelli che sono sempre delusi, che non tirano i rigori per paura di sbagliarli. Basta con quelli per cui non bisogna mai accellerare troppo, non bisogna andare troppo oltre. Con quelli per cui i giovani vanno lanciati solo quando sono ben rodati.

In generale basta con i lamentosi, perchè poi Baggio anche se ha sbagliato un calcio di rigore rimane sempre Roberto Baggio.

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